Curricula Premiati

 

GIANNINO ANGELI

Discendente da antenati carnici,Giannino Angeli è nato a Feletto Umberto nel 1935, dove risiede; coniugato, una figlia e tre nipoti “di lusso”, precisa. Un percorso di vita fittissimo di interessi, impegni di tipo sociale, politici, amministrativi, e attivazione in prima persona in campi diversi, tanto che è impossibile, per ragioni di tempo, elencare tutti gli incarichi che ha assunto: sono decine!

Giovanissimo, entrava nelle file dell’Azione Cattolica Italiana, ricoprendo la Carica di Presidente della Forania di Udine.
Mentre svolgeva la professione di funzionario responsabile dell’Ufficio medicina di base e specialistica dell’ASL, ha ricoperto la carica di Sindaco del Comune di Tavagnacco e di Consigliere Provinciale. Nel frattempo è divenuto consigliere dell’ERMI (ente regionale problemi migranti) dell’Ente Friuli nel Mondo, socio fondatore dell’Associazione Amici di don De Roya, del Centro Culturale “Gilberto Pressacco”, del Centro Culturale “Sette Torri per il Terzo Millennio” di Feletto, vicepresidente della Società Filologica Friulana, componente della Commissione Provinciale per la cultura e componente dell’Istituto Friulano per la Storia del movimento di Liberazione e l’Associazione Partigiani di Osoppo.

Giannino ha cominciato a scrivere fin dalla scuola Media, a 12 anni: nel suo giornale “ LO SPAVALDO” illustrava sia le vicende familiari (le liti con le sorelle), sia i fatti che avvenivano nel Paese, astutamente raccontati da due gatti di tendenze politiche diverse: Il gatto Basco Nero e la gatta Stella Rossa. Decisamente precoce e dotato, Giannino vedeva pubblicati i suoi articoli già a 13 anni, sulla Vita Cattolica, e quindi iniziò un percorso di Giornalista pubblicista, poeta, scrittore. A 20 anni fu determinante l’incontro con “Meni Uccel” (Otmar Muzzolini) che gli era di stimolo e pubblicava i suoi scritti sullo “Strolic”. “La Filologica poi per me è stata come una famiglia” spiega Giannino Angeli seduto nel suo salotto, sprofondato in mezzo a una montagna di libri, “Lì ho conosciuto personaggi di grande spessore umano e di elevato livello culturale e politico. Numerosissimi sono gli articoli scritti da Angeli e anche le pubblicazioni, di carattere prevalentemente storico. “Simprissì! Simprissà” gli valse nel 2015 la segnalazione di merito alla 18° edizione del Premio internazionale di Poesia e Narrativa “Firenze Capitale d’Europa”. Tra i vari libri scritti ricordiamo “Carnia Libera” del 71 e “La resistenza unica a Buja” del 2006.

Ha attraversato anche momenti di difficolta, Giannino Angeli, come capita a tutti nella vita, ma dentro sé ha sempre trovato la carica per affrontarli: ”Mia mamma, già anziana al tempo del terremoto, mi ha dato l’esempio di coraggio e determinazione di fronte alle avversità, un insegnamento che no ho mai dimenticato!” sottolinea. “Sono sempre stato convinto che è importante impegnarsi per il bene della Comunità , probabilmente perché provengo dall’esperienza della Parrocchia e dell’Azione Cattolica. Sono convinto che bisogna coltivare la Cultura e la Conoscenza: solo così si possono appianare tanti ostacoli e incomprensioni!”

Ora Angeli sta svolgendo una impegnativa ricerca di documenti antichi per scrivere un nuovo libro di carattere storico. Ancora progetti di rilievo nel suo futuro! E il Circolo Culturale Laurenziano, insieme alla comunità, vuole ringraziare per il contributo culturale, la ricchezza umana, l’esempio civico dato fino ad ora, e sicuramente in futuro, assegnando a Giannino Angeli il Premio “Nadal Furlan”.

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GIANNI ARDUINI 

Don Gianni Arduini è nato a Nimis nel 1941, e fin da giovanissimo è entrato nel Seminario Arcivescovile di Udine. In quel fanciullo esuberante si nascondevano innumerevoli sogni così che, consacrato sacerdote nel 1966, cominciò a trasformare i suoi desideri in progetti per la vita quotidiana di un prete che viveva tutti i fermenti della società italiana di quel periodo.

Dal 1975 don Gianni diventa “prete operaio”, come altri 300 parroci in Italia; mentre faceva il Cappellano nella Parrocchia di San Giovanni al Natisone, usciva ogni mattina dalla canonica per recarsi al lavoro in una fabbrica di sedie, proprio come altre centinaia di operai ( e lo farà per 28 anni). “Fu una scelta di vita” spiega don Arduini “volevo essere vicino a un mondo dimenticato. Condividevo con le persone il ritmo della fabbrica fatto di difficoltà, di fatica, di lotte per un lavoro sicuro e un salario giusto.”

Lungo il corso degli anni don Gianni ha sempre provocato le persone a vivere nella semplicità, nell’aderenza al Vangelo. Per se stesso, tra i vari percorsi che possono condurre al Regno di Dio, ha scelto quello dell’essenzialità, della condivisione con gli ultimi, della donazione totale della propria vita. Contemporaneamente ha portato avanti le attività pastorali tipiche di una Parrocchia, dedicandosi specialmente ai giovani e agli stranieri. Forti sono, in quegli anni, le esperienze di spiritualità e di condivisione con Comunità della Regione che si occupavano di tossicodipendenza, di emarginazione, di handicap. Da questa esperienza è nata un’associazione culturale, il “ GRUPPO 89” che per 20 anni ha organizzato il Meetingiovani che dal 1985 ha portato a San Giovanni al Natisone migliaia di giovani e testimoni del Vangelo e dell’ impegno Sociale, come Antonino Caponnetto, padre Turoldo, don Ciotti , don Mazzi, Padre Balducci e molti altri.

In seguito alle forti esperienze di spiritualità vissute grazie alla frequentazione della comunità ecumenica di Taizè(Francia), fin dagli anni 80 nacquero degli appuntamenti di preghiera mensili che continuano ancora oggi, sia a San Giovanni al Natisone che alla Casa dell’Immacolata di Udine: è qui infatti che nel 2002 il Vescovo Monsignor Brollo lo assegnò, successore di Don Emilio De Roya. “Un’esperienza forte e logorante” spiega don Gianni” A contatto con una media di 55 minorenni, dai 15 ai 18 anni, provenienti dall’Albania, dal Kossovo, dalla Romania, e poi bengalesi, africani… Sono ragazzi per lo più senza famiglia, soli, bisognosi di affetto, traumatizzati. Gestire questa realtà non è affatto facile! Sono presenti culture e religioni diverse, personalità complesse e, fattore da non trascurare, l’età delicata dell’adolescenza… Presso la Fondazione questi ragazzi ricevono un’istruzione, un titolo di studio; viene loro insegnato un mestiere: all’interno della struttura, oltre che la scuola, ci sono dei laboratori di carpenteria e di falegnameria. Ci si attiva anche per far ottenere loro il permesso di soggiorno e un lavoro quando usciranno, divenuti maggiorenni.”
C’è anche, all’interno, una Comunità di una 20a di alcolisti in trattamento, che vivono e lavorano nella cooperativa Nascente, aiutati ad uscire dal tunnel di una vita alla deriva e complicata da mille problemi. Ultimamente è stata inaugurata una sala polifunzionale per celebrare i momenti della comunità: si può esibire un coro, si può fare teatro…
Questo è il luogo dove vive e lavora don Gianni Arduini da 15 anni, la sua famiglia che di tutto ha bisogno e a cui Lui tutto di se stesso dà, giorno e notte, con passione, costanza e amore.

E così il Circolo Culturale Laurenziano e la Comunità tutta, intendono ringraziare Don Gianni Arduini per la Sua dedizione nei confronti dei più bisognosi e incoraggiarlo a proseguire in questa Sua delicata e impegnativa missione, assegnandogli il PREMIO NADAL FURLAN.

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ANDREA RISALITi

Andrea Risaliti è nato a Udine nel ’53, è coniugato e ha una figlia. Laureato con lode in Medicina e chirurgia all’Università di Trieste nel ’78, si è specializzato prima in Chirurgia Generale e successivamente in Chirurgia Toracica, sempre con Lode, a Trieste. Ha effettuato il suo periodo di formazione in chirurgia, all’Università di Harward, Boston, presso il Massachussetts General Hospital. Successivamente si è dedicato all’attività di trapianto d’organo all’Università dell’Iowa, USA, alla Emory University di Atlanta ein seguito all’Università di Kyoto in Giappone. Ha fondato nel 2004 il Centro Trapianti di Fegato, Rene e Pancreas dell’Università Politecnica delle Marche, ad Ancona, dove ha ricoperto il ruolo di Direttore della Clinica di Trapianti di Organo e chirurgia Epato-Bilio-Pancreatica e di Direttore della Scuola di Specializzazione in Chirurgia dell’Apparato Digerente…
Nel 2012 è rientrato all’Università di Udine come Professore Ordinario, Direttore della Clinica Chirurgia e Direttore del Centro Trapianti di Fegato, Rene e Pancreas.

E’ autore di circa 500 pubblicazioni scientifiche apprezzate a livello internazionale, e ha eseguito circa 3500 interventi chirurgici come primo operatore, tra cui spiccano oltre 1000 trapianti di organo e 1050 resezioni epatiche, autotrapianto di fegato e di intestino. Tra i vari e prestigiosi riconoscimenti ricevuti , si ricorda il titolo ”medici più bravi d’Italia” nel 2007, e il 13 premio internazionale “Giovanni Paolo II”, conferitogli per aver tutelato e promosso la sacralità della vita in armonia con i principi cristiani.

Ma vogliamo ricordare un importante progetto di Cooperazione Asiatica che il Prof. Risaliti ha realizzato lo scorso anno sotto l’egida della Regione Toscana. Con una ristretta equipe di chirurghi italiani, in tutto tre, il prof. Risaliti si è recato in Kazakistan per effettuare un trapianto da donatore vivente: un figlio ha donato parte del proprio fegato alla madre, salvandole la vita. L’eccezionalità dell’evento è che si trattava, per quello Stato, del primo trapianto del genere, che ha segnato una svolta epocale per la chirurgia in Kazakistan: grande lo scalpore che l’evento ha suscitato nel Paese, dove sono apparsi articoli e sono stati realizzati servizi televisivi in tutta la Nazione. Il prof . Risaliti, con la Sua equipe, è stato presentato e onorato come un eroe Nazionale, stimolo ed esempio per i chirurghi del Kazakistan, a cui ha offerto il suo prezioso contributo, vale la pena sottolinearlo, a titolo gratuito. Questa esperienza ha sancito anche un rapporto di collaborazione tra l’Ateneo Udinese e quello di Astanà.

Naturalmente è implicito immaginare quante persone devono la vita alle grandi capacità di Risaliti, che ha sempre curato i rapporti con i pazienti e con i loro famigliari con disponibilità, calore umano, empatia, qualità fondamentali per un medico e indispensabili per gli ammalati e le famiglie che soffrono e hanno bisogno di comprensione, conforto e incoraggiamento. Al Prof. Andrea Risaliti, che ha svolto con successo e carica umana la Sua Missione di Chirurgo, il Circolo Culturale Laurenziano e tutta la Comunità augurano una profiqua prosecuzione della sua attività e gli conferiscono il Premio Nadal Furlan.

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PAOLA ZALANDA

Nata a Bassano del Grappa nel ’45 e risiede a Pordenone. Accompagnando le 2 figlie in palestra ha seguito attivamente lo sport. Ha assunto vari incarichi in questo ambito e nel 1991 è stata eletta Presidente Regionale del CSI, comitato FVG.
Dal 2008 si è occupata in particolare della Promozione Sociale, realizzando sia attività sportive rivolte anche alle categorie più deboli (bambini, anziani, disabili) sia formazione di dirigenti sportivi, arbitri, giudici digara, allenatori…
Divenuta componente della Giunta CONI, nel ’96 ha contribuito a fondare l’Associazione Sportiva Disabili” Basket e Non Solo”, di cui è Presidente, insieme al Prof Claudio Bardini, divenuto suo prezioso collaboratore nella realizzazione di molti importanti progetti. Nel 96 è stata anche nominata Cavaliere della Repubblica Italiana per meriti sportivi e sociali.

In tutti questi anni si è attivata in modo costante, appassionato e generoso, superando molteplici difficoltà, a favore dello sviluppo dello sport per tutti. Nella collaborazione con il Centro Servizi Volontariato Regionale ha realizzato convegni e incontri tesi a sviluppare iniziative di solidarietà e sensibilizzazione, creando sinergie tra i vari settori.
Il suo maggior impegno si è rivolto soprattutto verso coloro che sono stati vittime di incidenti stradali, infortuni sul lavoro, eventi traumatici che li obbligano a vivere su una carrozzina.
Proprio a favore dei disabili Paola Zelanda si è attivata, anche con l’importante progetto europeo “ Insieme si Può”, e ha raggiunto obiettivi di rilievo: dal riconoscimento dei diritti dei disabili fisici a praticare sport alle azioni per l’abbattimento delle barriere architettoniche e psicologiche; dalla sensibilizzazione nelle scuole per lo sviluppo di una nuova cultura della diversità alle campagne di prevenzione degli incidenti stradali.
Inoltre ha promosso e organizzato attività sportive per i disabili sia in Italia che all’Estero, riuscendo a far conseguire diversi titoli di Campioni Italiani tra i suoi iscritti: l’Ass. Basket e non Solo, sotto la sua guida, ha conquistato ben 7 titoli di Campioni Italiani di HANDBIKE (ciclone).

Spiega Paola Zelanda: ”tanti ragazzi e ragazze rimasti paraplegici a causa di eventi traumatici hanno, tramite l’Associazione el’attività sportiva, riconquistato la voglia di vivere, di mettersi in gioco e di evitare l’isolamento. Il loro esempio di tenacia e coraggio ha insegnato a tanti studenti, tramite le attività nelle scuole, ad apprezzare di più la vita.” E aggiunge ”Per me loro sono come una famiglia: mi sono stati di incoraggiamento nei miei momenti di crisi. Nel gruppo mi sento come la MAMMA DI TUTTI! Una delle esperienze più emozionanti è stata la partecipazione alla Maratona in Uruguay, nel 2004, a dir poco roccambolesca. La squadra doveva prenotare l’aereo, ma nessuna Compagnia, nemmeno l’Alitalia, accettava un gruppo di disabili: ne potevano accogliere solo 2 per volo. Neppure le Assicurazioni erano disponibili. Solo la Compagnia di volo dell’Uruguay accettò di trasportare tutta la squadra e di provvedere alla copertura assicurativa. Racconta Paola Zelanda “la Maratona fu un grande successo. La nostra era l’unica squadra di atleti disabili e parteciparono in handbike. Durante il tragitto tutta la gente li seguiva con incoraggiamenti ed applusi, accogliendoli come degli eroi. L’emozione fu grande e tutti avevamo le lacrime agli occhi per la commozione!”.

Il Circolo Culturale Laurenziano e la Comunità tutta augurano a Paola Zelanda di ottenere ancora tante soddisfazioni assieme ai “suoi ragazzi“; la rigraziamo per il suo prezioso contributo e per l’esempio di impegno e solidarietà e con grande piacere oggi le viene assegnato il Premio Nadal Furlan.

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